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Alberto La Manna, Giudice del Tribunale di Torino






Cari Colleghi,

Buongiorno a tutti,


Mi permetto di rubare un attimo del vostro tempo per presentarvi il mio curriculum e alcune mie idee in vista delle prossime primarie telematiche organizzate dal gruppo Altra Proposta.

Mi chiamo Alberto La Manna e svolgo la funzione di giudice civile nella sezione specializzata in diritto di famiglia del Tribunale di Torino. Sono approdato a tale incarico dopo avere svolto per alcuni anni il ruolo di giudice civile presso la sezione distaccata di Moncalieri dello stesso Tribunale di Torino.

Nell’ambito della mia esperienza ho avuto modo di imparare come una buona organizzazione del lavoro e delle spesso scarse risorse a disposizione sia un elemento fondamentale per riuscire a sopravvivere tra le innumerevoli difficoltà che la nostra attività quotidianamente ci presenta.

Ed è proprio l’idea della “buona organizzazione” che, a mio avviso, dovrebbe ispirare le attività del Consiglio Superiore.

In un momento, infatti, in cui le risorse a disposizione sono sempre più scarse e i conseguenti ostacoli allo svolgimento del nostro lavoro sono sempre maggiori, diventa necessario proporre modelli di organizzazione tali da consentire di sfruttare al massimo le scarse risorse disponibili.

Ritengo, quindi, che debba essere incentivata l’attività del CSM volta ad indicare i principi da seguire nella scelta delle modalità di organizzazione degli uffici al fine di massimizzare i risultati ottenibili anche nelle situazioni più difficili, valorizzando le prassi virtuose attuate in alcuni Tribunali e cercando di trarne dei criteri generali da proporre a tutti gli uffici.

A tale argomento è strettamente connesso quello relativo all’individuazione di “standard di rendimento” da utilizzarsi nella  valutazione dell’attività dei singoli magistrati non per creare giudici super produttivi, magari a scapito della qualità di provvedimenti, ma al fine di fornire elementi certi per determinare in modo oggettivo cosa è possibile effettivamente e ragionevolmente aspettarsi dal singolo giudice tenuto conto della peculiarità delle materie trattate, anche in un’ottica di tutela del magistrato stesso in sede disciplinare.

Sapere cosa è lecito aspettarsi dal singolo magistrato non potrà che aiutare lo stesso ad organizzare meglio il proprio lavoro in modo da ottenere il risultato atteso con il conseguente effetto di migliorare  il servizio giustizia complessivamente reso alla collettività.

La valutazione delle capacità del singolo magistrato nell’organizzazione del proprio lavoro deve diventare poi elemento fondamentale per l’attribuzione degli incarichi direttivi e semidirettivi.

Ancorare tale valutazione a parametri oggettivi mediante l’introduzione di specifici standard di rendimento significa ridurre quei margini di discrezionalità che possono dare ingresso a criteri di attribuzione delle cariche basate su logiche che nulla hanno a che vedere con i principi di buona organizzazione, autonomia, indipendenza, prestigio e “dignità” della magistratura. Ritengo, infatti, fondamentale nella delicata scelta dei capi degli uffici, valorizzare principalmente il modo in cui il magistrato si è distinto all’”interno” dell’ufficio più che all’”esterno”.

Connessa a tale argomento è poi la questione relativa alla selezione dei candidati per le elezioni allo stesso Consiglio Superiore o ai Consigli giudiziari.

Quella dell’estrazione a sorte è un’esperienza nuova a cui io stesso sto aderendo (ovviamente perchè scelto dal caso) con cautela ed un certo timore.

Ritengo però che tale esperienza, che raccoglie il consenso di molti di noi, possa rivelarsi utile al fine di superare gli sgradevoli inconvenienti che il sistema correntizio spesso porta con sé.

Credo che sia, quindi, opportuno guardare ad essa con interesse e sperimentarne in ogni caso il possibile buon funzionamento, potendo, quindi, il Consiglio farsi sponsorizzatore  nelle opportune sedi legislative di tale modalità di selezione dei canditati da presentare alle elezioni. 

Sempre nell’ottica di miglioramento dei profili di efficienza dell’attività giudiziaria è necessario procedere alla massima semplificazione e velocizzazione nelle procedure di trasferimento e copertura dei posti direttivi e semidirettivi. Il protrarsi di situazioni di incertezza circa la copertura o meno di un posto vacante non può, infatti, che avere ripercussioni negative anche sull’assetto organizzativo del singolo Tribunale per cui è fondamentale che le decisioni vengano assunte con celerità e trasparenza. 
  
Alla vigilia dell’entrata in vigore del nuovo processo telematico il nuovo CSM dovrà inoltre adoperarsi affinché tutti gli uffici possano sfruttare al meglio tale innovativa modalità di lavoro. Sono, infatti, fermamente convinto del fatto che il processo di informatizzazione del giustizia soprattutto civile, nonostante le numerose, spesso non comprensibili, resistenze provenienti da più parti, costituisce una sfida  che, superate le fisiologiche iniziali difficoltà,  contribuirà a migliorare significativamente le condizioni di lavoro dei singoli magistrati e l’efficienza complessiva del servizio reso alla collettività.

Last but not least, ritengo che il nuovo CSM debba adoperarsi per incentivare ulteriormente l’attività di formazione internazionale dei singoli magistrati analogamente a quanto avviene negli altri paesi europei.

Chi vi scrive ha avuto l’opportunità di svolgere tale attività formativa nell’ambito dei programmi di scambio organizzati dall’Unione Europea e proprio in occasione di tale esperienza ho maturato il convincimento che la conoscenza del modo in cui gli altri sistemi giudiziari affrontano problematiche spesso simili alle nostre, può contribuire a migliorare l’attività quotidiana del singolo magistrato anche mediante l’apprendimento di prassi virtuose ovviamente compatibili con il nostro ordinamento.

La mia idea, in sintesi, è quella di una magistratura moderna, preparata, efficiente ed aperta alle realtà internazionali che possa sfruttare al meglio le proprie potenzialità per fornire, pur in mezzo alle mille difficoltà indipendenti dalla nostra volontà, il miglior servizio possibile ai cittadini.   

In conclusione, voglio ringraziare tutti per l’attenzione dedicata alla lettura di questa breve presentazione, nella speranza di potere, scelto dalla sorte, fornire utili spunti di riflessione e garantendo sin d’ora, in ogni caso, il massimo impegno qualora riteniate di dare il vostro voto alla mia candidatura.

Spero, comunque, che partecipiate numerosi alle prossime elezioni primarie telematiche.

Un cordiale saluto a tutti


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