Antonio Tizzano
Cliccando qui, il mio curriculum vitae
Gentile collega,
sembra che un vento nuovo
spiri sulla magistratura! Cogliamone le opportunità.
Le ragioni che mi hanno
indotto a impegnarmi personalmente e ad accettare la sfida risiedono nella
speranza di un forte rinnovamento del nostro organismo di autogoverno, nella
speranza di un suo agire al di fuori di qualsiasi logica di tipo
corporativistico, per gli interessi superiori della categoria unitariamente
intesa.
Le stesse modalità di
designazione dei candidati sono innovative e ispirate finalmente a un criterio
oggettivo: l’estrazione tra tutti i magistrati italiani alla presenza di un
notaio.
Alle critiche che è facile
immaginare, di chi pensa che questa modalità non dia garanzia di selezione dei
“migliori”, si può altrettanto facilmente obiettare che essa, al contrario,
offra maggiori garanzie di indipendenza e di imparzialità, di un agire libero
da qualsiasi condizionamento esterno. In altri termini, non si può
aprioristicamente pensare che via siano magistrati più idonei di altri a
rappresentare la categoria e, d’altro canto, quest’argomento rischia di essere
il pretesto per gestire e conservare il potere a una ristretta cerchia di
eletti, in aperto contrasto con i valori che devono ispirare l’azione
dell’organo di autogoverno. La stessa logica del ricambio evita il
cristallizzarsi di posizioni di potere che hanno generato un rilevantissimo
danno d’immagine per la magistratura.
Quelli tra noi che hanno
dichiarato la loro disponibilità e che, all’esito delle primarie telematiche
che si svolgeranno nei tempi e con modalità di cui si darà ampia e puntuale
informazione, otterranno il maggior numero di consensi, forti di questa
investitura democratica e trasparente, saranno candidati a titolo personale ed
avranno l’opportunità di svolgere un servizio a beneficio dell’intera
categoria; continueranno, cioè, a fare i magistrati, con lo stesso spirito di
servizio, in quanto chiamati a studiare, a interpretare e ad applicare la
normativa primaria e secondaria sullo stato giuridico di tutti noi (in materia
di assunzioni, promozioni, trasferimenti etc.).
Un primo passo
all’immissione di energie nuove nel circuito della rappresentanza e
dell’autogoverno.
Il rinnovamento non si ferma
alla modalità di designazione dei candidati perché riguarda non solo forma e
metodo ma anche contenuti.
Di seguito, voglio esporre
in forma sintetica alcune mie personali idee e proposte sulle tematiche di
maggior interesse ed attualità per la magistratura:
-
una maggiore attenzione per le condizioni di lavoro di molti di noi,
impegnati in aree territoriali ad alto tasso di contezioso e in uffici
giudiziari afflitti da gravi disfunzioni organizzative e da croniche scoperture
di organico; in quest’ambito occorre, in particolare, ripensare ai criteri di
individuazione dei carichi esigibili, ai criteri di valutazione della professionalità, che non può prescindere dalle
specificità per così dire territoriali, agli indicatori della stessa (si pensi
alla necessità di includere nelle statistiche ministeriali atti che non siano
le sole sentenze) ed alle fonti di conoscenza; occorre, inoltre, evitare di
appiattire la valutazione del magistrato su parametri meramente formali e
quantitativi;
-
sul terreno della mobilità, obiettivi prioritari sono quelli di rendere più celeri le
procedure di copertura dei posti vacanti e di evitare critici vuoti di gestione
nei ruoli fra trasferimento in ingresso e in uscita; ancora, è opportuno riflettere
sul tema delle sedi disagiate e sui meccanismi incentivanti al fine di evitare,
a parità di disagio, disparità di trattamento;
-
un deciso cambio di passo sulla gestione degli incarichi semidirettivi e
direttivi; in quest’ambito occorre riflettere sui criteri di nomina,
affinché non sia assegnato un peso pressoché decisivo alla sola anzianità a
scapito del merito, e, soprattutto, della valutazione, secondo indicatori il
più possibile obiettivi, delle capacità direttive del magistrato; la stessa
attenzione deve essere posta sul tema della conferma degli incarichi, che non
può prescindere dalla serena valutazione del raggiungimento degli obiettivi e
dell’attuazione di reali progetti di miglioramento dell’efficienza organizzativa;
-
un altrettanto deciso cambio di passo sulla gestione degli incarichi fuori ruolo, che
se non vanno ostacolati aprioristicamente vanno certamente ridimensionati, per
natura, poiché spesso non se ne ravvisa il legame con la funzione
giurisdizionale, per numero e per tempo; vi è, infatti, anche l’esigenza di
evitare quella distorsione, da tutti denunciata ma mai effettivamente
osteggiata, delle carriere “parallele” che si svolgono tutte al di fuori degli
uffici giudiziari e che arricchiscono solo il curriculum personale del
magistrato.
Queste
sono solo alcune delle tematiche all’ordine del giorno, sulle quali, pur
consapevole della gravosità dell’impegno, intendo impegnarmi.
Per
questo, confido nel tuo sostegno perché solo così si può avviare un percorso e
sperare in un vero rinnovamento del Consiglio che restituisca prestigio e
dignità a un’Istituzione spesso prigioniera di logiche di potere estranee ai valori
che devono ispirarla.
Non ci sarà una vera e
propria campagna elettorale, o meglio una campagna condotta con i metodi ormai
a tutti ben noti.
Se vuoi farti un’idea più
precisa, t’invito a visitare il sito http://altraproposta.blogspot.it/
sul quale troverai anche un mio curriculum vitae.
Ti ringrazio di cuore,
anzitutto per l’attenzione.
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