Carissimo/a Collega,
Cliccando qui, potete leggere anche il mio curriculum
non spinta da ambizioni personali, ma
scelta semplicemente dalla sorte, mi rivolgo a Te per motivare le
ragioni che mi hanno indotta ad accettare una possibile candidatura al prossimo
Consiglio Superiore della Magistratura.
Negli anni scorsi (2007-2009) ho avuto
modo di organizzare con l’Università di Padova due Convegni, con la finalità di
elaborare proposte concrete per il miglior Servizio della Giustizia.
Consapevole del fatto che l’esercizio
dell’autogoverno implica un rilevante impegno, ritengo sia essenziale, per
migliorare la resa del Servizio, che i futuri Consiglieri si pongano in un
ruolo servente, finalizzato a rendere Giustizia al Paese, al di fuori da ogni interesse
di parte.
Ritengo, inoltre, che le buone
pratiche attuate in alcune sedi giudiziarie vadano dal CSM incoraggiate, poiché
non basta autorizzare, in conformità all’art.37 del d.l. n.98 del 2011, le Convenzioni
stipulate dai Capi degli Uffici con i locali Ordini degli Avvocati, ma occorre
rendere effettive tali Convenzioni, favorendo l’attribuzione di borse di studio
in favore dei praticanti, ad esempio con l’acquisizione di fondi sociali europei.
L’inefficienza del sistema giudiziario
incide pesantemente sul Prodotto Interno Lordo (oltre l’1%) e se il C.S.M
riuscirà, come mi auguro, a riorganizzare l’intera macchina giudiziaria, anche
l’Italia potrà allinearsi allo standard europeo, recuperando credibilità agli
occhi degli investitori esteri, oggi allontanati anche a causa della
irragionevole durata dei processi.
Le riforme procedurali hanno
dimostrato che agire sulla leva delle norme non consente di ridurre la durata
dei processi, per cui ritengo che compito primario dell’organo di autogoverno
sia quello di: “responsabilizzare” i Capi degli Uffici, i quali, una volta
nominati, non devono esser lasciati soli nell’organizzazione degli Uffici
(spesso disastrati), ma seguiti e supportati, in un’ottica di collaborazione,
lasciando loro ampio spazio di manovra nel riorganizzare il modo di lavorare,
sia dei Giudici che del personale di Cancelleria.
Riterrei opportuno, nell’ottica di
ridurre la pendenza oggi gravante sul C.S.M., ed il collegato deprecabile
fenomeno della “lottizzazione”, prevedere l’automatica attribuzione degli
incarichi semidirettivi per la durata di due anni, non rinnovabile, in favore
dei magistrati con adeguata anzianità di servizio, poiché ciò consentirebbe di
verificare in concreto le capacità organizzative del magistrato, in
vista di un eventuale incarico direttivo, e lascerebbe più tempo al CSM per
occuparsi dell’organizzazione degli Uffici, in un’ottica di efficienza.
L’aver esercitato positivamente per un
biennio le funzioni semidirettive potrebbe, per esempio, costituire titolo
preferenziale per l’ammissione ai corsi della Scuola della Magistratura
relativi alle funzioni direttive.
Quanto al sistema disciplinare penso
che debba essere modificato in radice, garantendo all’incolpato un giudice
terzo ed imparziale anche in primo grado di giudizio.
Altro punto critico della nostra
attuale (dis)organizzazione concerne la rilevazione dei dati statistici.
E’ infatti nota l’inattendibilità
delle attuali statistiche, facilmente manipolabili; sarebbe opportuno
centralizzare la rilevazione e la divulgazione dei dati statistici, rendendoli uniformi
e trasparenti.
Credo che ci sia molto da fare per i
futuri Consiglieri del C.S.M. per raddrizzare la malandata barca della
Giustizia, ma se l’ottica di ciascuno sarà quella di collaborare per rendere
migliore il Servizio Giustizia, anziché preoccuparsi solo degli interessi “di corrente”,
sarà possibile un reale “cambio di rotta” nei prossimi anni!
Ritengo, per esperienza diretta, che
solo magistrati scelti al di fuori delle attuali logiche di potere possano
assicurare quella imparzialità che dovrebbe essere il cardine non solo dell’attività
giudiziaria “ordinaria” ma, a maggior ragione, anche dell’Organo di autogoverno,
anche al fine di conferirgli maggiore credibilità, sia all’interno che all’esterno
della magistratura.
Ringrazio per la fiducia che vorrai
eventualmente dare al Comitato Altra Proposta ed a me personalmente, tramite le
“primarie telematiche”.
Vincenza Lanteri
N.B. La partecipazione alle “primarie
telematiche” non impegna assolutamente per la votazione finale, ed è molto
semplice, basta disporre di un collegamento Internet e del proprio indirizzo di
posta ….@giustizia.it
Da Google si digita “altra proposta”;
aperta la prima pagina selezionata in alto, si digita “cliccando qui” (scritto
in grande a centro pagina), indi “CLICCATE QUI” (in grande, colorato) e poi sul
rettangolo verde “pre registrazione”. Tutto qui!
Il sistema comunicherà poi le
credenziali per votare, in modo segreto. Il tutto è certo più facile che
utilizzare il PCT!
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